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La natura? Il più grande alleato della nostra salute

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In questo articolo parleremo della natura? Il più grande alleato della nostra salute, si proprio così perché la natura è un fornitissimo armadietto dei medicinali.

Infatti, 3 farmaci su 5 hanno uno stretto legame con il mondo naturale, in quanto:

  • Sono stati estratti da una pianta, un fiore o una radice
  • Sono state replicate in laboratorio molecole appartenenti al regno vegetale o animale

Qualche esempio? Il diffusissimo acido acetilsalicilico, la comune aspirina, deriva dalla pianta di salice, la digitale, capostipite dei medicinali che regolano il funzionamento cardiaco proviene da una pianta, la digitalis, che cresce anche in Italia.

Un altro sbalorditivo esempio è quello dell’AZT, la prima molecola usata per contrastare il virus l’HIV, deriva dallo sperma di aringa; gli esempi potrebbero essere ancora molti.

Stai iniziando a comprendere perché sia proprio la natura? Il più grande alleato della nostra salute?

Cacciatori di piante: etnofarmacologi

I ricercatori, ben consapevoli dell’immenso patrimonio che si cela sotto i mari o nelle foreste, da anni vanno alla ricerca di nuove molecole.

Questi esploratori, chiamati etnofarmacologi, hanno a loro disposizione un serbatoio quasi infinito: pensa, infatti, che esistano circa 250 mila specie vegetali e, di queste, solo cinque mila sono state studiate.

L’etnofarmacologo va alla ricerca di nuove piante o microrganismi utili alla salute dell’uomo, avvalendosi anche delle antiche tradizioni e delle competenze delle popolazioni autoctone che vivono in terre lontane e mantengono ancora abitudini ancestrali.

Antitumorali dai Tropici

Parliamo della rosa pervinca proveniente dal Madagascar, studiata inizialmente con l’idea che curasse il diabete e poi, per caso e come spesso accade in questi studi, rivelatasi un potente antitumorale.

I ricercatori, infatti, si sono accorti che alcune molecole della pianta diminuivano drasticamente il numero dei globuli bianchi.

Oggi dalla rosa pervinca si estraggono sostanze antitumorali usate per contrastare le leucemie infantili. Negli ultimi dieci anni, del resto, circa il 60% dei principi attivi scoperti contro il cancro, deriva dalle piante tropicali.

Ricerca e fitocomplesso

Occorrono però molti anni per arrivare al prodotto. E ci sono innumerevoli scogli da superare: a volte, per esempio, la pianta è attiva, ma le singole molecole sono inefficaci.

É il caso del carciofo, che ha proprietà benefiche per il fegato, ma solo se la foglia rimane integra. Se si isolano, per sintetizzarle, le sostanze che contiene, queste diventano quasi inutili.

Ecco perché spesso, più che una singola molecola sintetizzata in laboratorio copiando il mondo vegetale, è più efficace il fitocomplesso (sai cos’è la fitoterapia? Leggi il nostro articolo) intero della pianta, che mantiene integre le proprietà della pianta nella sua complessità.

Quali sono le piante di cui ormai si riconosce l’efficacia e quali si stanno studiando per migliorare sempre più la qualità della nostra vita?

Problemi di cuore

Quali piante danno una mano al nostro cuore, proteggendolo dai danni del tempo? Le più studiate sono il ginkgo biloba, la vitis vinifera, il biancospino e l’olivo.

Il ginkgo biloba è una pianta preistorica che vive anche in Italia. Al momento ne viene utilizzato l’estratto perché si mantengono più integre le sue caratteristiche.

É un antiaggregante delle piastrine e un potente antiossidante: in particolare inibisce l’ossidazione del colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”. Non solo: fa aumentare la produzione di ossido nitrico e di prostacicline, entrambe sostanze che dilatano i vasi.

Gli stessi effetti si ottengono con la comune vite da vino e con l’olivo, il cui estratto secco, derivato dai semi dell’uva, è un documentato anti-aterosclerotico.

Il biancospino, infine, ha un’azione diretta sul cuore: riduce la frequenza cardiaca, aumenta la forza di contrazione del muscolo cardiaco e ostacola eventuali aritmie. Ha un effetto simile alla digitalis, la pianta da cui derivano la maggior parte di farmaci per il cuore.

Molecole anticancro

Sono moltissime le piante che hanno mostrato importanti attività antitumorali. La più nota e meglio studiata è il tassolo, derivato dalle foglie del comune Taxus e oggi ottenuto, anche in laboratorio.

L’attività di questa pianta è ormai talmente certa e documentata che la Food and Drug Administration, massima autorità per la regolamentazione dei farmaci negli Stati Uniti ha decretato che si tratta di un farmaco di prima scelta nel trattamento del cancro.

Particolarmente adatto per i tumori di utero, ovaio e rene. Il tassolo agisce inibendo la tubulina, una sostanza fondamentale per la replicazione cellulare.

Interessante anche l’estratto secco della curcuma che si è dimostrato capace di ridurre incidenza e sviluppo dei tumori dell’apparato digerente. Agirebbe favorendo l’apoptosi, l’eliminazione, delle cellule maligne. La curcuma è anche attiva per la prevenzione dei tumori femminili di mammella, utero e ovaio.

Le insidie naturali

Se un farmaco ha avuto un’origine naturale non vuol dire che non possa fare danni, anche le piante, infatti, possono avere effetti collaterali.

É la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a metterci in guardia dal binomio “naturale = innocuo”, un falso luogo comune ancora troppo diffuso.

Questo ci fa capire quanto sia importante la qualità dei rimedi fitoterapici che acquistiamo.

In conclusione

Oggi abbiamo visto quanto la natura ci venga in soccorso per aiutarci a combattere molte patologie, alcune delle quali anche croniche, abbiamo compreso che nella scelta di un rimedio fitoterapico deve essere posta la stessa attenzione che poniamo nell’assunzione di un medicinale farmacologico.

Perché solo un fitoterapico ben formulato e realizzato, con una corretta titolazione dei principi attivi, con un dosaggio corretto delle piante usate e con un loro abbinamento fatto secondo criteri scientifici può garantire efficacia e soprattutto sicurezza.

Meglio ancora se il rimedio vegetale viene prescritto dal proprio medico o quantomeno consigliato dal farmacista.